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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Se una sera d'inverno, l'emozione del cibo non fosse arte?

Una sera d'inverno. Questa sera d'inverno io mi sento come Marcel Proust inebriato dalle sue petites Madeleines... Inebriata da delizioso piacere senza nozione di causa, mi pare così scrivesse lui. In uno di quei libri che è un must  : Dalla Parte di Swann. Ho sempre pensato a Proust come ad un guardone, quando avevo 15 anni e leggevo compulsivamente "all'ombra delle fanciulle in fiore". Il fatto che ci misi altri 4 anni a leggere tutto, e poco d'un fiato, Alla ricerca del tempo perduto, è un'altra storia. Perché io stasera mi sento come lui, la domenica mattina nella camera di zia Leonia a far morire i sensi del palato di piacere, tanto da sembrargli illusoria pure la brevità della vita, tanto dal peccato di gola era assalito. Piacere trovato in una sola, piccola e paffuta Madeleine. Che assurdità,  potreste pensare, ridurre Proust ad una madeleine ... Che assurdità penso io, invece, se vi riempite la bocca di food blogger, food excelent , e qualsiasi

Fiera che vieni, Fiera che vai.

La superficialità mi disturba, sempre. La me devota ma senza costanza, ha sempre così tanto da dire che alla fine finisce sempre per scrivere poco e niente. Ma questo perché manca la voglia, manca lo stimolo giusto. Questo inizio d'anno, al solito, è saturo di buone intenzioni e ottimi propositi, ma mi conosco e so bene che solo la metà , se non un quarto di questi buoni propositi andranno a buon fine così come le intenzioni. E non perché non lo voglia davvero. Questo 2016 però, mi sembra essere iniziato con il piede sinistro, quello giusto. Non ho rotto nessun piatto o altro come augurio per il nuovo anno, ma sono moltissime le cose che ho lasciato nel 2015 e che non mi appartengono più. E non parlo di oggetti materiali, di quelli dopo il grande furto subito a fine agosto, ho imparato a non curarmi o meglio a non pensarci più se non come a oggetti effimeri che in un certo periodo della nostra vita, decidono di andar via, prendere altre strade, e non perché qualcuno, come è su

L'arte contemporanea oggi nei colori di Adele Pepe

Qualcuno mi ha insegnato, non moltissimi anni fa, che Chagall è sogno e a volte i sogni possono essere blu. Lo stesso qualcuno,mi ha insegnato che tutta l'arte è contemporanea e che ciascun quadro esiste nel presente in quanto esiste nella nostra contemporaneità. Ultimamente sono stata più del solito devota ma senza costanza, tralasciando così il mio blog, con post a metà che non ho portato a termine, e non perché non avessi pensieri da rendere in forma scritta, ma più per la noia di renderli pubblici. e perciò non ho scritto di molti viaggi, di alcune fiere e di altre mostre, senza un vero motivo che non fosse la noia che mi coglie a star davanti ad un computer mentre me ne potevo andare girovagando di qua e di là per Musei, Fondazioni e città d'Europa. Meraviglie quindi che ancora oggi tengo per me. Ma d'altra parte non tutto vale la pena di essere condiviso, ed alcune volte le cose non raccontate sono le più preziose. Ma oggi mi sento più costante del solito. Ho scri