Jose Molina : "uomini e altri Demoni" in Galleria Deodato Arte Milano.



La sterpaglia del delirio e del mito. La natura sacra e segreta dove si raccolgono le azioni e i desideri del puro uomo naturale. I mali del mondo che potremmo perfino, vedere e risconoscere anche nella vita quotidiana, se solo i nostri occhi avessero la capacità di sceverare il minuscolo. 
E' questo che mi viene in mente, dopo tutti questi anni, a proposito dell'artista Jose Molina. 
Ho sempre pensato, che nella sua produzione artistica ci sia qualcosa di impudente e affligente. Qualcosa che va oltre la mera rappresentazione estetica, qualcosa che ha una vibrazione così forte, così urgente, tanto urtante.
Si, urtante. Perchè come scrissi qualche anno fa, il tratto pittorico di Josè non è fatto per coloro che si affidano all'arte ancora con le idee del bel dipingere.  Ma piuttosto scardina ogni mente umana mostrandoci il misterioso intriseco che irresistibilmente attrae.
Scrivo di nuovo sul lavoro di Josè, dopo un interruzione di quasi un anno, in occasione della mostra, che si è da poco conclusa, nella Galleria Deodato Arte di Milano, che segue e rappresenta il lavoro di Josè Molina da Milano ad Hong Kong, ormai da diversi anni.
 Una scelta coraggiosa, penso, quella del Gallerista Deodato Salafia, ripenso con indubbio candore,  di promuovere, ma soprattutto credere, in uno di quelli, che i molti potrebbero definire uno di quegli artisti difficili nella comprensione ma soprattutto nella vendita, e valutano le opere d'arte contemporanea per la loro facile composizione e spiegazione, piuttosto che per la loro resistenza al tempo. 
Perchè, diciamocelo pure, quello che in questi anni Josè ha prodotto va oltre ogni moda e resiste al tempo. Le sue opere più datate, sono quelle che ancora oggi, in questa attuale mostra emozionano ancora, poichè carichi di una rovinosa esposizione alla vita di ogni giorno. Tutte le sue opere sono accostamenti di sensazioni, fantasmi, sentimenti, idee, distorsioni che raggiungono una dimensione ulteriore. 
La mostra "Uomini e Altri Demoni", da poco conlcusa, mi ha però presentato insieme al mio caro e affezionato Jose Molina di Predatores e Los Olvidados, una nuova doppia faccia dell'artista che cimentandosi su nuovi percorsi, sembra colorarli, ancora, dello stesso idillio.
Sembra, perchè ho notato come un assenza nel percorso della mostra, che a tratti, sembrava incompleta, nonostante la completezza della forma. Ma sappiamo che a me la forma non è mai piaciuta, così come le cose di semplice comprensione.
Ho trovato assenza, ma altrettanto ho trovato presenza in alcune opere delle due nuove collezioni "Monsters under my bed: "  e "Peccati e Virtù " ; che indagano i gesti, gli atteggiamenti solenni e grotteschi degli esseri umani e la loro esplosione luminosa nello spazio. L'ho scritto alla maniera di Charles Baudelaire, nella versione che più mi piace, quella del poeta critico d'arte che a mio avviso rimane un passo avanti rispetto agli stantii Adorno e Diderot. 

La mostra è finita da due settimane. Alla vigilia della mia partenza per Art Basel Miami. Devo dire però, e l'artista e il gallerista non me ne vogliano,che questa è la mostra che mi è piaciuta meno. Per quell'assenza di cui parlavo prima ma anche per certe presenze più simili ad orpelli che all'artista non servono per niente. Ho trovato nel percorso della mostra una fondata confusione espositiva, che per me che conosco e ho seguito il lavoro e facile di primo acchitto ordinarne a mente la disposizione a mio più gradevole piacimento, ma per chi , si affaccia al lavoro di Josè per la prima volta, questa mostra poteva scaturire un pò di  confusione. 
"uomini e altri demoni" è una mostra il cui vero oggetto è l'analisi di un inclinazione, di una passione, persino di un vizio, e di tutto il lato dell'anima che questo vizio domina, e al quale dà il tono, del lato languido , ozioso,  avvincente, segreto e privato, misterioso e furtivo, sognante sino alla sottigliezza, tenero sino alla mollezza, voluttuoso infine. 
Alcune opere mi sono risultate più attraenti di quanto fosse appropriato pensare, altre invece meno . Ma non sono le singole opere che decretano il risultato di una mostra. Mi piace più che altro guardare oltre e soffermarmi sul cambiamento specifico dell'artista che però a tratti è carico di orpelli che in diverse collezioni precedenti io stessa avevo decretato efficaci, sempre a tratti, ma tuttavia non sempre utili e indispensabili.
Quello che ha fatto di Josè un grande artista è il suo essere un' abile creatore della mente umana per immagini, e questa sua abilità di denudare le opere da ogni orpello e mostrarci la vera natura dell'essere umano o animale che sia , come una nuova umanità dal profilo indefinito e sempre mutevole. Delle opere che sono sempre state cariche di richiami, di ritorni e di riverberi, di visioni che provocano un senso di vertigine che paralizzano per la foltezza dei dettagli ondosi e sinuosi come una lunga confidenza notturna.
Non ho molto altro da aggiungere se non che Josè Molina continua a piacermi,per la grande ed eccessiva figurazione di noi stessi e delle varianti del nostro io inconscio e a volte anche conscio,ma senza orpelli scultorei e lignei ,perchè ci ha già mostrato di saper far tutto con la collezione "Anima Donna" e non ha nessun debito.
 Non deve mostrarci altro se non che può evolvere assai di più, le figurazioni che tanto bene, in questi anni, hanno paralizzato i nostri occhi.
 Ma nonostante ciò, oggi la sua sostanza d'essere artista, persiste illesa al tempo logoro che a noi stessi fugge via. 











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