Il giorno del Silenzio o de Il giuramento degli Orazi -

Al silenzio nel giorno del Sabato Santo, segue la Notte di veglia, "la veglia madre di tutte le veglie" (Sant'Agostino) per commemorare la Resurrezione di Cristo. Come fedeli pellegrini dinnanzi all'altare del Redentore, aspettiamo che le nostre candele si illuminino, per vincere le tenebre, per vincere con Cristo quella nemica chiamata morte, e come pellegrini speriamo in quel Cristo che da un millennio torna sempre a salvarci.
Speranza di salvezza da ogni peccato, speranza che i nostri desideri più segreti e intimi vengano esauditi, e le nostre preghiere vengano accolte.
Ma in cuor mio mi chiedo : Vorrei davvero essere salvata? ...
Una leggenda molto antica narra che dalla croce dove Gesù ,detto il Cristo per molti, soffrì e patí fino alla morte, sgorgassero delle spille di sangue che appena toccavano il terreno si tramutavano in rose.
Queste rose vennero definite "Le Rose di San Giovanni con i cinque petali".,ed hanno un significato talmente grande, talmente forte da interdire ogni mente assente.
La rosa a cinque petali sta a significare l'aspettativa del pieno compimento umano.  San Giovanni Battista e' ,difatti,l'aspettativa, colui che annuncia chi dopo di lui compirà veramente l'umanità : il Cristo Risorto.
Un dettaglio quello delle rose di san Giovanni, che non bisognerebbe lasciare al caso, specialmente in questa notte di veglia, di passaggio dalla morte alla vita, che è uno dei segreti del mondo, piú segreto della nascita della vita stessa, e ci affascina, ma al tempo stesso intimamente ci turba e ci fa sperare nella rinascita,.magari anche immediata subito dopo la morte del corpo.
Oggi nel giorno, che è mille giorni insieme in cui si osserva il silenzio e poi di notte viene la veglia, e l'aspettativa  del compimento umano ha la forma di mille rose a cinque petali,qualcuno di cui ho amato lo sguardo, il sorriso, ma anche la forza e la dolcezza è volato via, ed io non so come curarne le ferite.
Per rimanere in tema avrei voluto parlarvi di qualche quadro antico con questa immagine, che a me pare bellissima,delle spille di sangue che si tramutano in rose, ma ahimé nessuno sembra aver dipinto questa speranza, questa sofferenza, questa morte e questa rinascita che altro non rappresenta che la storia di tutta l'umanità. Cosi ho pensato, anche in virtú delle mie ultime vicessitudini, ad un quadro a me tanto caro, quasi fossi il buon vecchio Tito Livio, ai tempi dell'antica Roma: il Giuramento degli Orazi di David.
In quella Roma Antica che il Cristo, che questa notte vegliamo, l'ha visto morire, anche per mano di Ponzio Pilato.
Una Roma in guerra ,quella degli Orazi, contro Albalonga che dopo migliaia di morti e feriti, giunge al termine con un duello tra fratelli. Sei fratelli, tre per ogni parte: gli Orazi , in difesa per Roma, e i Corizi, in difesa per Albenga combatteranno la vita, per il bene di un qualcosa chiamato : amore per la patria.
Il quadro del francese David, però , coglie il momento che precede la battaglia, il momento del giuramento solenne,carico di forza e incoscienza, di eroismo e patriottisimo, e di forse qualche cosa che simile al sentirsi invincibili, come fossero nostri kamikaze contemporanei.
La domanda é in questo giuramento, i fratelli Orazi, hanno la consapevolezza di fino a che punto, a breve, avrebbero dovuto spingersi?
E lo dico con cognizione di causa, perché ciò che non si vede esplicitamente, in forma di immagini, si intuisce, guardando le donne, al lato del punto di fuga del quadro, che si disperano avendo in grembo e nel cuore lo strazio dell'annunciato lutto.
Il punto di fuga del quadro sta al centro delle spade tese, da una parte un padre che manda i figli a morire, dall altra parte i figli, eroi, valorosi combattenti per la salvezza di roma. La Luce fredda, asettica,  da forza e vigore al colore degli abiti, e al già tanto plastico e virile atteggiamento dei personaggi maschili,eretti e allineati, con le gambe divaricate e il braccio teso tanto da formare un unico personaggio. Il quadro ha una forza evocativa che intenerisce il cuore, quando si volge lo sguardo verso le donne, e una forza etica che rinvigorisce il petto, quando si sofferma lo sguardo nella parte centrale del quadro. Il giuramento degli Orazi,é la consacrazione non solo ai sentimenti per la Patria, ma sopra ogni cosa, a valori etici e morali eterni nel tempo : mantenere fede ad un giuramento, non tirarsi indietro alla parola data, e la nostra coscienza cambia, ma non si può piú tornare indietro.
Il quadro, di David ci riporta in un momento eterno, qual'é il momento delle promesse, giuramenti o anche semplici patti.
Il Giuramento degli Orazi é anche presagio di imminente sventura, basta pensare a quelle donne gia in lutto, in attesa di ciò che deve ancora avvenire. Una di loro stringe a se dei bambini che da li a poco la battaglia lascerà orfani. La morte perseguita gli Orazi, nonostante la vittoria. L'ultimo dei fratelli sopravvisuto ne uccise l'ultimo ancora in vita degli Corazi, non badando molto al fatto che fosse promesso sposo della sorella..che morirà per sua stessa mano. Tanto fu grande il suo peccato che decise di purificarsi con un rito alla dea Giunone.....il resto della storia andate a leggerlo!!

Ritorno alla mia veglia, affinché possa crescere in me la speranza che il mio silenzio sia piú accurato e certi ricordi siano salvati.
Una Santa Pasqua a tutti voi:


Sfolgora il sole di Pasqua,
risuona il cielo di canti,
esulta di gioia la terra.

Dagli abissi della morte
Cristo ascende vittorioso
insieme agli antichi padri.

Accanto al sepolcro vuoto
invano veglia il custode:
il Signore è risorto.

O Gesù, re immortale,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.

Irradia sulla tua Chiesa,
pegno d'amore e di pace
la luce della tua Pasqua.

Sia gloria e onore a Cristo,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.

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