Fugacemente, Kit Marlowe


Ho  pensato che William Shakespeare fosse il  grande tra i più grandi, quando, da davvero molto piccola, leggevo Sogno di una notte di Mezza Estate, ed ero ancora troppo infante  per rendermi conto di quanto l'amore a volte potesse distruggere.
Questo però risale ai tempi della mia Quarta Elementare, e la mia insegnante madrelingua, che mi pare si chiamasse Louise, che molto mi affascinava per quell'aria diciamo un po da divoratrice di Porridge a tutte le ore, mi faceva leggere Shakespeare affinchè non mi annoiassi con banalità illustrate per bambini con un QI dormiente. Beh chiaro, anche il mio Sogno di una notte di mezza estate, era alquanto semplificato, facente parte della cosiddetta collana per bambini, ma a me piaceva quasi quanto i racconti di Bosco di Rovo che rileggevo spesso.
 Già da bambina, avevo questa brutta abitudine a leggere e rileggere sempre le stesse cose, quasi sentissi già allora, l'esigenza di imprimere nella mente intere frasi, a volte anche periodi, o forse semplicemente perchè mi piacevano le atmosfere in cui venivo catapultata, anche se poi ritornavo sempre,perchè diciamocelo, la mia realtà mi piaceva da morire ieri, mi piace da morire oggi.
Sono sempre stata avanti rispetto ai miei coetanei, e non me ne vogliano, ma iniziai a leggere e scrivere perfettamente all'età di 5 anni, esattamente un anno prima rispetto ai miei sfortunati compagni delle elementari che un anno dopo, l'anno della prima elementare dovevano sorbirsi già in Novembre, le mie perfette letture ad alta voce, con una Suora, che ci faceva da maestra, che utilizzava me come esempio per tutti coloro che ancora non distinguevano l'asilo dalla scuola elementare. Sarà stato merito(?)dei miei cugini maschi più grandi di me che mi facevano mangiare la plastilina colorata, che mi chiudevano nell'armadio e con cui rubavamo i piccoli Paciocchini ad un'altra bambina ignara del nostro gioco di squadra, che ieri come oggi la nostra prontezza mentale se la sognava.
Tanto per sottolineare, a quell'epoca, avevo lo zaino più bello, per non parlare delle mie scarpe e dei miei vestiti sotto il grembiule blu austero che da regolamento scolastico dovevamo indossare tutti i giorni.
Sembravamo dei puffetti tutti blu in quel mondo ovattato che era la blindatissima e privatissima Scuola Ecclesiastica per famiglie abbienti.
Il mio primo zaino scolatisco era di Barbie, ma non il banale che tutti avevano trovato in qualche negozio senza classe, il mio era proprio bello, di una varietà di rosa pastello che faceva molto primavera e la barbie raffigurata era tra tutte la più bella che io mai avessi visto. Aveva un difetto il mio zaino, non aveva la tasca esterna superiore e non potevo metterci dentro le caramelle, che perdevo tutti i giorni e soprattutto il metronomo e  SuorAnna al pomeriggio mi sgridava sempre... senza metronomo non potevo solfeggiare tantomeno tenere il ritmo di alcuni duetti...eh sì perchè io all'età di sei anni, appena compiuti, convinsi mia madre, più avezza al balletto, a tornare sui suoi passi e iscrivermi a lezioni di pianoforte. Ricordo che ai tempi in cui inizia a suonare i miei piedi non arrivavano a terra, e questo durò per molti anni, almeno tre mi sembra di ricordare...ma mi piaceva tantissimo. Avevo ritmo, abilità a destreggiarmi tra una bemolle e un diesis e la chiave di violino mi faceva molta simpatia. Suonavo almeno due ore al giorno, mentre gli altri miei compagni di classe, giocavano fuori ai classici giochi che si fanno alle elementari, qualche volta mi concedevo anche io, anche se detestavo sudare, e inseguire una palla avvelenata o una strega che cambiava colore non era il massimo del divertimento. Preferivo rimanere con Louise, che mi faceva leggere in inglese, le piaceva questo mio amore per tutto ciò che aveva a che vedere con la sua tanto amata Gran Bretagna, tant'è che quando ci lasciò per tornare dalla sua Regina, piansi per tutto un giorno.
Le Suore non avevano granchè sensibilità, la sostuirono con un'altra subito dopo, che non era al dire il vero per niente simpatica, senza più dirci niente di lei. Di Louise mi rimasero i libri per bambini, i quaderni con le regole, delle cassette e le canzoni, ma soprattutto mi rimase la curiosità. Curiosità di andare oltre quel sogno di una notte di mezza estate, e scoprire questo drammaturgo di Stratford-upon-Avon. Non ci riuscì subito, al tempo internet era ancora un miraggio, avevo un Machintosh a casa con cui giocavo qualche volta, e nei volumi dell'Enciclopedia Motta che mi ero fatta regalare, le informazioni non è che fossero chissà quante. Nascita, figli, carriera, bibliografia e morte.. tutto quello che sò su quel meraviglioso periodo elisabettiano, l'avrei scoperto anni dopo, quando ormai ai tempi delle medie, già molti altri autori avevo conosciuto... ma una sera quasi per caso, lessi di un'altro autore che ai tempi di Shakespeare aveva più fortuna, nonostante morì giovane di notte in una rissa da taverna... il suo nome era Cristopher Marlowe, o Kit per gli amici, e ad oggi, venti anni dopo, posso di certo affermare che le sue rime hanno trafitto il mio cuore, e indelebili ,da allora,occupano posto nella mia mente..., il suo Tamerlano Il Grande, il suo Enrico II, il suo Ebreo di Malta, e poi il suo geniale, sublime , tragico Dottor Faust. Il primo tra i primi, e non me ne voglia Goethe, che sì che Faust era tedesco, ma nessuno gliene rese merito come Kit Marlowe, che al tempo mi sembra  lavorasse con la compagnia del Ciambellano o meglio Chamberlain's men, in cui trovò grande fortuna, sempre lui, il prezzemolino William Shakespeare.
Da quando riuscii ad approfondire la mia conoscenza, e soddisfare le mie lacune iniziai ad amare Marlowe quasi quanto Ariosto, tanto da decantarne i versi a memoria, e ci credo bene che ai tempi del ginnasio trovavo così deprimenti certe letture e certi manuali di grammatica che mi comportavo da autodidatta. In maniera sbagliata, senza dubbio, continuai a studiare in base al mio gusto, e la cosa non mi giovò moltissimo per ciò che concerne il rapporto alunno- insegnante.
 Ma io proprio non c'è la facevo a mettermi in testa pagine banali di ormai non so più cosa.
E così continuai a cercare, cercare, ma quello che trovai fu talmente poco da rassegnarmi e mettermi l'anima in pace... non ho mai, tra le altre cose, avuto piacere nell'associare la produzione di Marlowe, con quella di Shakespeare e mi riferisco a quelle teorie dei complottisti della letteratura che indicano Marlowe come potenziale autore delle opere di Shakespeare ... ma basta leggerli per capire l'abisso che divide i due autori... In tanti anni ho sempre pensato che Marlowe fosse una leggenda, un mito dell'età Elisabettiana che li aveva gabbati tutti, e fosse andato a vivere in qualche isola del nuovo Continente che all'epoca era di gran moda. La mia era una tesi senza fondamenta, avvalorata dalla mia giovane età e dalla convinzione che egli potesse essere immortale. Tesi che nemmeno un'anno fa, trovò fondamenta, invece, in una bellissima sceneggiatura cinematografica... Solo gli amanti Sopravvivono... un film incredibile in cui Kit Marlowe altro non è che un millenario vampiro rifugiato a Tangeri... ecco cosa mancava qualcosa che mi facesse sognare, quanto i suoi versi hanno fatto in passato. Ho sempre pensato che quello,il periodo elisabettiano, fosse uno di quei periodi d'oro della civiltà, un tempo troppo perfetto per finire....
Mi chiedo come abbia potuto Giosuè Carducci definirlo " dal reo verso bieco".... eppure Carducci era uno che di cose ne sapeva tantissime... come abbia potuto denigrare così un grande drammaturco, non c'è dato saperlo, anche perchè badate bene che senza Marlowe non avremmo avuto i nuovi miti che vengono dopo l'età classica, come Faust e Tamerlano che fa vivere con la sua penna ardente e che sono resistiti al tempo e oggi sono più vivi che mai.
Eppure in pochi lo considerano, in pochi lo ricordano.... eppure .."Era quello il volto che causò l'invio di migliaia di navi? E fe' bruciar le torri eccelse d'Ilio? " .
La grandezza di questi versi dovrebbe portarci a leggere qualcosa in più su di lui, e magari per una volta far scendere dal podio Shakespeare il Magnifico, perchè anche Marlowe scrisse d'amore.. meno mortale magari,meno plateale ma altrettanto intenso e delicato, come tuttavia è lo spirito inglese. Tra le mie preferite come non pensare al poema : "Come live with me and be my love " ..... " vieni a vivere con me e sii il mio amore" .... meno intenso, meno drammatico del resto, ma di semplice forza espressiva così come dovrebbe essere il vero amore... semplice ma intenso, con poco dramma, il giusto quanto basta per non annoiarsi....
Mi dispiace di tediarvi con autori vecchi quanto il mondo, ma in questi giorni invece di Los Angeles, mi è venuta voglia di andare a Tangeri, anche se si tratta di un film, magari qualche eco delle piume nere di Marlowe lo troverò da qualche parte.... per il resto, passerò il prossimo tempo libero a rileggere L'ebreo di Malta, tanto per capire come mai uno come Luca Ronconi, pace all'anima sua, lo definì offensivo e antisemita... e pensare che Ronconi mi piaceva tantissimo al tempo della riscrittura dell'Orlando Furioso con Sanguineti, e oggi invece vien fuori questo conflitto d'interesse...
Che poi mi viene in mente.. e se davvero shakespeare fosse ispirato dal buon Marlowe... ci avete mai pensato?
Vi lascio con il suo poema d'amore quasi pastorale da venirmi in mente Tasso, Torquato Tasso quell'altro per i più anonimo, che si prese la briga di lasciarli una delle opere più belle mai scritte : "La Gerusalemme Liberata"... certo meno bella, per me, dell'Orlando Furioso, ma che vale la pena di essere letta e parafrasata, ma non tra i banchi di scuola con professori troppo stanchi per farla piacere agli astudenti.
Come avrete capito questo è un blog di divagazioni sul passato, ma in un'epoca in cui è stato detto/fatto di tutto, le vere novità, a mio avviso, si possono cercare solo nei meandri del passato. Allora era tutto nuovo, e per molti, quel nuovo di allora è il nuovo di oggi...sfido,uno tra voi ad andare a scovare nel passato della letteratura, della poesia e non trovare qualcosa che oggi si possa erigere, non a novità assoluta, ma a nuova scoperta.

"Come live with me and be my love,
And we will all the pleasures prove
That valleys, groves, hills, and fields,
Woods, or steepy mountain yields.

And we will sit upon the rocks, 
Seeing the shepherds feed their flocks, 
By shallow rivers to whose falls 
Melodious birds sing madrigals.

And I will make thee beds of roses
And a thousand fragrant posies, 
A cap of flowers, and a kirtle
Embroidered all with leaves of myrtle;

A gown made of the finest wool
Which from our pretty lambs we pull;
Fair lined slippers for the cold, 
With buckles of the purest gold;

A belt of straw and ivy buds,
With coral clasps and amber studs:
And if these pleasures may thee move,
Come live with me, and be my love.

The shepherds’ swains shall dance and sing
For thy delight each May morning:
If these delights thy mind may move,
Then live with me and be my love".
 
- Kit Marlowe- 
 
 








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